mercoledì 6 luglio 2016

C'era una volta l'amore...

... l'hanno preso a sprangate. 

Emmanuel e Chimiary 

Vedo su facebook una foto di sposi felici, leggo le parole di chi racconta l'immagine (Beatrice Brignone) e do per scontato che si tratti di amici suoi, gente con cui condivide un ricordo, gente a cui fa gli auguri, cose del genere. Il finale invece è tragico, e cozza in modo impressionante con gli occhi di questo ragazzo, che ha per sola colpa di essersi trovato sulla stessa strada in cui, in quel momento transitava una personcina invasate. Bastardo senza gloria, come quel film, o semplicemente stronzo, immagino si possa dire.  

Leggo "scimmia", penso al ministro Kyenge qualche anno fa e all'infelice trovata leghista (Borghezio, senza fare nomi). Leggo "sprangate" e penso a quei filmacci da due centesimi al metro, quelli che con troppa disinvoltura continuiamo a vedere in TV ad ogni ora del giorno e della notte. Penso che la vita non è un film e dunque il film me lo sto facendo io che cerco delle scuse razionali a questa storia, senza sperare di trovarne. Leggo che la donna in ospedale, deve stabilire il da farsi, perché la vita di Emmanuel è finita e lei deve decidere se donare i suoi organi a qualcuno "dei nostri" o se lasciarlo andare, tutto intero e per sempre. 

Provo ad immaginare il suo stato d'animo, ma non riesco. Ho la pelle d'oca e la mia pelle è bianca, così come lo sono le piume, deduco che dovrò inventarmi un altro mondo per raccontare lo sgomento che mi fa drizzare i peli, si perché "bianco" è sinonimo di puro, bello, armonia, ma vale solo se si parla di colori, la pelle è mera questione di pigmentazione, una cosa da niente. Il valore delle persone lo immagino grigio come la materia che hanno in testa, se ce l'hanno. 

Leggo infine un articolo per capire meglio, e scopro che questi fatti di cronaca sono accaduti a Fermo, che non è il Bronx, non è Aleppo, non siamo in Nigeria, niente Boko Haram, non ci sono guerre in corso, almeno.... Fermo non è che una cittadina con meno di quarantamila abitanti. 

In questi casi si tende alla retorica, e allora si pensa alla foto profilo su facebook da colorare di questo e quello, si pensa ad un simbolo, al solito minuto di silenzio. Non credo che questi mezzi siano poi così efficaci, ma senza dubbio mi pare importante dire ad alta voce e senza esitazione da che parte stiamo in situazioni come questa. 
Mi dissocio da ogni forma di razzismo, e mi sento umiliata dalla bestialità di questa gente.  

INFOFERMO.IT: In questo articolo si parla dei due ragazzi per celebrare il giorno delle loro nozze. Era gennaio del 2016. 

Informazione.tv: Il triste epilogo. 

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